L’Australia accusa la Cina di aver commesso un “atto intimidatorio” dopo aver puntato un laser contro un aereo

MELBOURNE (Reuters) – Il primo ministro australiano Scott Morrison ha accusato Pechino di “atto di intimidazione” dopo che la scorsa settimana una nave della marina cinese ha puntato un laser contro un aereo di sorveglianza militare australiano.

Un aereo da pattugliamento navale P-8A Poseidon è stato acceso giovedì mentre sorvolava gli approcci settentrionali dell’Australia da un laser di una nave dell’Esercito popolare di liberazione-Marina (PLA-N), mettendo potenzialmente in pericolo la vita, ha affermato il Ministero della Difesa. Per saperne di più

Morrison ha detto che il suo governo avrebbe chiesto risposte a Pechino.

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“Non riesco a vederlo in nessun altro modo che un atto di intimidazione… un atto ingiustificato e ingiustificato”, ha detto Morrison in una conferenza stampa. L’Australia non accetterà mai tali atti di intimidazione”.

Il primo ministro australiano Scott Morrison parla ai media presso l’Ufficio del Parlamento del Commonwealth a Melbourne, Australia, 11 febbraio 2022. Darrian Traynor/Pool via REUTERS

Il segretario alla Difesa Peter Dutton ha descritto l’incidente come un “atto molto aggressivo” avvenuto nella zona economica esclusiva dell’Australia.

“Penso che il governo cinese speri che nessuno parli di questi atti aggressivi di bullismo”, ha detto Dutton alla televisione Sky News. “Ne stiamo vedendo diverse forme in tutta la regione e in molte parti del mondo”.

L’amministrazione ha affermato che la nave cinese stava navigando verso est con un’altra nave dell’Esercito popolare di liberazione cinese attraverso il Mare di Arafura al momento dell’incidente. Il mare si trova tra la costa settentrionale dell’Australia e la costa meridionale della Nuova Guinea.

Le relazioni tra Australia e Cina, il suo principale partner commerciale, si sono inasprite dopo che Canberra ha bandito Huawei Technologies Co Ltd [RIC:RIC:HWT.UL] Dalla sua rete a banda larga 5G nel 2018, ha inasprito le leggi contro le interferenze politiche straniere e ha sollecitato un’indagine indipendente sulle origini del COVID-19.

(Segnalazione di Lydia Kelly) Montaggio di Jonathan Otis

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