Unione Europea: la Bosnia-Erzegovina avvia i colloqui per aderire al blocco

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Il presidente del Consiglio ha pubblicato una sua foto con il primo ministro della Bosnia-Erzegovina

La Bosnia-Erzegovina, il paese balcanico, è pronta ad avviare i negoziati per l’adesione all’UE, otto anni dopo aver presentato formalmente domanda di adesione al blocco.

La Commissione Europea – il braccio esecutivo dell’Unione Europea – ha raccomandato la settimana scorsa l’inizio dei colloqui.

I leader dell’Unione Europea hanno ora dato la loro approvazione al piano.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si è congratulato con i leader del paese, dicendo loro: “Il vostro posto è nella nostra famiglia europea”.

Ha pubblicato una foto in cui stringe la mano a Borjana Kresto, primo ministro della Bosnia ed Erzegovina.

“La decisione di oggi rappresenta un importante passo avanti sulla strada verso l'Unione europea. Ora il duro lavoro deve continuare affinché la Bosnia-Erzegovina possa avanzare costantemente, come vuole il vostro popolo.”

Poco dopo, la signora Christou ha espresso i suoi ringraziamenti, dicendo: “La determinazione e lo sforzo reciproci hanno raggiunto il livello necessario di conformità ai requisiti e agli standard”.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha descritto il sostegno della Bosnia come un “buon messaggio” per l'intera regione.

Il primo ministro croato Andrej Plenkovic ha detto che è stato un “giorno storico per il nostro vicino e amico Bosnia-Erzegovina!”

La Bosnia attende da tempo il via libera per avviare i colloqui.

Nel 2003, l’Unione Europea ha rilasciato la Dichiarazione di Salonicco, affermando che voleva che i paesi dei Balcani occidentali vi aderissero. Da allora, solo la Croazia ha completato il complesso processo di adesione.

Dopo aver presentato domanda di adesione nel 2016, alla Bosnia è stato concesso lo status di candidato nell’ottobre 2022.

Nell’ultimo anno ha approvato leggi relative alle priorità individuate dalla commissione che si concentrano su democrazia, performance dello Stato, stato di diritto, diritti fondamentali e riforma della pubblica amministrazione.

Alcune di queste leggi includono la repressione del riciclaggio di denaro, dei conflitti di interessi e persino l’approvazione dei negoziati su un accordo con l’agenzia europea Frontex.

La Bosnia rimane etnicamente e politicamente divisa, anche decenni dopo la guerra che ha dilaniato il paese tra il 1992 e il 1995, lasciando oltre 100.000 morti e milioni di sfollati.

Potrebbero volerci ancora molti anni prima che il paese aderisca ufficialmente all’Unione Europea, poiché sarà necessario attuare ulteriori riforme economiche e democratiche.

Albania, Georgia, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia e Ucraina hanno chiesto di aderire al blocco e si trovano in fasi diverse del processo di candidatura.

La guerra in Ucraina ha aumentato la consapevolezza dell'Unione europea sulla necessità di dimostrare il proprio impegno nei confronti dei Balcani occidentali.

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